Il guado (Isatis tinctoria L.), pianta tintoria utilizzata fin dall’antichità per la produzione dell’indaco, pigmento di colore blu ottenuto dalle foglie, appartiene alla flora spontanea della Sicilia, dove regala vistose fioriture di colore giallo vivo (foto di copertina) in primavera nei campi abbandonati e lungo le strade. La coltivazione della pianta perse importanza all’inizio del 1900, a causa della produzione di indaco sintetico. Recentemente, la crescente domanda di coloranti naturali per tessuti ha incoraggiato ancora una volta qualche caso di rinnovato interesse alla coltivazione.

Foto 1 – Stadio di raccolta dell’inflorescenza di Guado
Fin dal passato erano conosciute le proprietà medicinali di questa specie, i cui semi contengono oli essenziali utilizzati per produrre cosmetici idratanti. La multifunzionalità della coltura ha spinto la curiosità di diversi ricercatori che l’hanno studiata più di recente come fonte di composti anti-infiammatori e di precursori di anti-tumorali. L’uso alimentare in realtà non era diffuso in passato e ad oggi se ne conosce l’utilizzo solo nelle comunità rurali del territorio etneo, dove le giovani infiorescenze (“taddi”, “giummi” o “brucculeddi”) di “cavulucarammu” vengono raccolte ancora in boccio (foto 1 e 2) per essere consumate lessate e condite con olio e limone o come ingrediente di frittate. Il guado appartiene alla famiglia delle Brassicaceae, che comprende specie alimentari ricche in composti utili per la salute dell’uomo basti pensare al cavolfiore, al cavolo broccolo, cavolo rapa, cavolo nero, rucola, ecc.

Foto 2 – Corimbi appena raccolti e pronti da lessare
La pianta (foto 3), infatti, è stata oggetto di attività di ricerca per la valutazione delle parti commestibili per il contenuto in composti antiossidanti ed in “glucosinolati”. Questi ultimi sono “metaboliti secondari” tipici delle Brassicaceae, precursori degli isotiocianati, attualmente considerati tra le più promettenti componenti antitumorali della dieta. Studi epidemiologici hanno suggerito un effetto protettivo contro il cancro al seno associato a un’elevata assunzione di broccoli, a causa di uno spostamento del metabolismo degli estrogeni. La più interessante molecola tra i glucosinolati è la glucobrassicina, il precursore naturale dell’indolo-3-carbynolo, un composto antitumorale, attivo in particolare contro i tumori estrogeno-sensibili.

Foto 3 – Pianta in fase d’accrescimento
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Complimenti al ricercatore Argento articolo molto interessante
Complimenti al ricercatore Argento articolo molto interessante