Nel cuore della meravigliosa regione siciliana, il cambiamento climatico è una realtà in continua evoluzione, imponendo sfide uniche e decisive. In questo contesto, i Parchi e le Aree Naturali Protette emergono come fondamentali alleati nella lotta per mitigare gli impatti devastanti di questa trasformazione climatica. La Sicilia infatti, con la sua ricca biodiversità e paesaggi unici, non è immune agli effetti nefasti del cambiamento climatico. Aumento delle temperature, siccità prolungate ed eventi meteorologici estremi sono solo alcune delle sfide che la regione deve affrontare. In questa complessa danza climatica, i Parchi e le Aree Protette si ergono come veri custodi dell’ambiente siciliano. Questi santuari naturali svolgono un ruolo cruciale nell’assorbire il carbonio, preservare la biodiversità e garantire la stabilità degli ecosistemi locali. Tra i migliori e concreti esempi in Sicilia vi è il Parco delle Madonie, dove progetti innovativi stanno cercando di preservare una sorta di “erosione” non del suolo in questo caso bensì “genetica” a protezione di una rara ed unica specie di abete, che si riscontra solo in 30 esemplari ricadenti all’interno del Vallone Madonna degli Angeli a Polizzi Generosa.
La specie in questione è l’Abies nebrodensis, una testimonianza della diversità biologica che caratterizza la regione. Questa specie, minacciata dal sovrasfruttamento passato dovuto alle sue notevoli caratteristiche tecnologiche, sta vivendo un nuovo rinascimento anche grazie alle molteplici azioni messe in campo dagli organismi pubblici quali il Parco delle Madonie, Unesco Global Geopark e l’Università degli studi di Palermo insieme al CNR di Firenze, la Regione Siciliana e l’università di Siviglia (Spagna) coordinano insieme le attività previste dal progetto “LIFE4FIR”.
LIFE4FIR è un progetto co-finanziato con il contributo dello strumento finanziario LIFE dell’Unione Europea. L’obiettivo primario del progetto LIFE4FIR
(LIFE18_NAT_IT_000164 – Decisive in situ and ex situ conservation strategies to secure the critically endangered Sicilian fir, Abies nebrodensis) è aumentare la diversità genetica e migliorare lo stato di conservazione della popolazione degli Abies nebrodensis in grave pericolo.
Questa specie, infatti, è oggetto di una drammatica erosione genetica e scarsa rigenerazione naturale. Le azioni ed i mezzi messi in campo per la definizione del progetto seguono una strategia innovativa, integrata e approfondita nel territorio del Parco delle Madonie per la conservazione dell’Abies nebrodensis attualmente in pericolo di estinzione, basata sull’aumento della sua diversità genetica e sull’attuazione di un piano di riforestazione atto a ripristinare una struttura dinamica della popolazione.
Nello specifico le azioni previste dal progetto sono quelle di sostenere e proteggere la popolazione residua (alberi adulti e rigenerazione naturale) attraverso il controllo dei fattori di disturbo biotici, abiotici e antropici (come agenti patogeni e parassiti, erosione localizzata, pascolo di erbivori selvatici e bovini o capre abbandonati) mediante un sistema costituito da recinzioni (sia tradizionali che elettriche), impianti di videosorveglianza, interventi di bioingegneria, monitoraggio dei processi e delle funzioni della vegetazione tramite UAV (drone), indagini regolari sugli agenti patogeni e sui parassiti e controllo attivo degli erbivori.
La biodiversità delle progenie verrà incrementata attraverso la valutazione della relazione genetica tra gli alberi maturi utilizzando tecniche molecolari all’avanguardia e tramite la selezione di piantine pure e di razza attraverso nuovi incroci controllati tra genotipi non correlati che saranno verificati mediante l’esecuzione di test di paternità. Sarà perseguito il miglioramento delle condizioni di crescita delle piantine nel vivaio, adottando tecniche efficaci per selezionare semi vitali, ottenere piantine micorizzate, controllare i disturbi biotici e abiotici, incrementando così vigore e idoneità delle piante che saranno poi utilizzate per il rimboschimento.
Verrà realizzato un nuovo frutteto clonale adeguatamente progettato per favorire l’outbreeding tra i genotipi e per ottenere in futuro semi migliorati e puri.
Saranno anche realizzati interventi di reimpianto in aree selezionate del Parco delle Madonie, secondo un definito piano di riforestazione. Impiegando le piantine migliorate ottenute nel vivaio, verranno effettuati interventi di reimpianto (quattromila piante) in dieci aree selezionate come le più adatte alla reintroduzione dell’Abies nebrodensis, così da ricreare nuclei di re-diffusione. Infine sarà promossa la conservazione ex situ mediante lo sviluppo di una tecnica di propagazione altamente efficiente (embriogenesi somatica), nonché l’implementazione di una seedbank e una cryobank per la conservazione a lungo termine di semi, polline, embrioni isolati e linee di callo embriogenico di Abies nebrodensis già realizzata e funzionante e che si trova a Polizzi Generosa.
La salvaguardia di queste oasi naturali richiede una sinergia tra istituzioni, comunità locali e organizzazioni ambientali e per questo motivo è fondamentale il coinvolgimento attivo delle persone e la collaborazione e coinvolgimento della comunità al fine di garantire una gestione sostenibile delle risorse, promuovendo un legame profondo tra gli abitanti locali e la loro terra. In conclusione, quindi i Parchi e le Aree Protette in Sicilia non sono solo meraviglie naturali da preservare, ma veri e propri guardiani del clima. Investire nella loro protezione e gestione sostenibile è un investimento nel futuro della Sicilia e del nostro pianeta. Sono veri custodi della biodiversità, difendendo specie uniche come l’Abies nebrodensis dall’estinzione, investendo nella loro protezione che non è solo un atto di conservazione locale, ma una dimostrazione di impegno globale verso la salvaguardia di tutte le forme di vita che rendono la Terra un luogo straordinario. Ogni passo compiuto oggi per preservare queste gemme naturali è un passo verso un ambiente più sano e resistente alle sfide climatiche che ci attendono.