AGGRESSIONE ALLA SPIAGGIA LIBERA

by Giuseppe Miceli
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Donnalucata: la spiaggia al servizio del profitto.

L’avvio dei lavori per la costruzione, su concessione demaniale (la n.44 del 31.08.2020), di uno stabilimento balneare sull’arenile della spiaggia di Ponente di Donnalucata ha destato forte allarme tra la cittadinanza e le varie associazioni ambientaliste. Si paventa che tale costruzione comporterà un’alterazione dell’aspetto paesaggistico della spiaggia: per il suo notevole ingombro (circa 1800 mq), per la specifica posizione al centro dell’arenile, per l’impatto sociale che tale struttura comporterà in un’area già fortemente antropizzata su cui affacciano, oltre alle case di villeggiatura, varie altre strutture turistiche ricreative. 

Donnalucata è una frazione rivierasca del comune di Scicli, borgo di pescatori nato su un piatto affioramento roccioso in un golfo aperto sul Canale di Sicilia, contornato da un ampio e lungo arenile. 

La spiaggia di Ponente è la porzione di questo arenile posta ad ovest del centro della borgata. Venendo da Marina di Ragusa la spiaggia si apre alla vista, ampia di sabbia dorata, piatta, quasi a sottintendere il profilo del centro storico del borgo marinaro. Un tempo era solo un piccolo borgo di pescatori, con una discreta marineria. Donnalucata non ha mai potuto avere un porto! La natura del luogo così esposto ai venti e alle mareggiate non l’ha mai permesso, un piccolo molo si prolungava un tempo sul mare ma non serviva all’ormeggio fisso dei pescherecci. Nelle sere d’estate, quando il mare era calmo, vi facevano sosta per sbarcare il pescato. Ed era bello vederli al tramonto allineati, tutti lì, fino a 5, 6. Altri tempi!

Nel tempo la località è divenuta prevalentemente un luogo di villeggiatura, per vacanze familiari in case d’affitto o seconde case, come è in uso da queste parti.

Poche le strutture turistiche ricettive, nessun grande locale di richiamo di massa.

Un lungomare di pietra bianca costeggia la spiaggia separandola dalla strada, dalle case dei villeggianti, dai locali che qui vivono una  lunga stagione balneare. 

La spiaggia di Ponente                                                                                                      Foto G. Miceli foto 1 la spiaggia di Ponente vista da ovest. Al centro il cantiere AGGRESSIONE ALLA SPIAGGIA LIBERAL’arrivo delle ruspe a spianare la sabbia al centro della spiaggia, davanti al lungomare, in posizione privilegiata, ha colto molti di sorpresa. A volte, certi luoghi pubblici vissuti quotidianamente, si pensa che siano di tutti e quindi inviolabili. Così invece non è perché il liberismo drogato non trova ostacoli. Ed ha pratiche raffinate che colpiscono orecchie ingenue: mentre enfatizza ciò che crea – posti di lavoro- non parla mai di ciò che toglie! Ma ciò che toglie è di tutti e quindi di nessuno? Ed il bilancio non è a somma zero! La normativa vigente prevede infatti che si possa avere in concessione un’area demaniale, per uso economico privato, previa richiesta. Poca importa se quel luogo è bello così, con i suoi spazi, la sua profondità, la sua natura, la sua storia. Storia di spiaggia libera destinata all’uso dei cittadini senza oneri particolari se non quelli dovuti alla tassazione generale dei residenti!  Poco importa se in quel luogo ci si siede a guardare il mare e a godere della brezza marina, a sentire il profumo intenso dei gigli marini, ad aspettare la luce dorata del tramonto. 

Una mattina trovi dei mezzi, la cui sola presenza annuncia l’arroganza dell’intervento, che spianano la sabbia su cui tu cammini incerto, in punta di piedi, per non fare danni o lasciare impronte, e auspichi che il Comune prima o poi si deciderà a mettere delle passerelle, per agevolare la percorrenza di eventuali disabili. 

Lavori in corso                                                                                                                    Foto G. Miceli               foto 3 vista del cantiere dal lungomare 1 AGGRESSIONE ALLA SPIAGGIA LIBERA

Ma i comuni purtroppo spesso latitano su queste esigenze, non pensano che per tutelare il bene comune, per mantenerlo e renderlo fruibile a tutti i cittadini è necessario pianificarne e tutelarne l’uso pubblico. Le esigenze di singoli privati, le attività imprenditoriali se non opportunamente disciplinate, spesso cozzano con quelle della collettività; una buona pianificazione territoriale è il solo strumento urbanistico che può garantire lo sviluppo armonico di un territorio e della sua comunità. Nel caso di demanio marittimo è un compito specifico degli Enti locali approntare e approvare sollecitamente il piano di utilizzo (PUDM). Le scelte di programmazione della pianificazione territoriale devono essere partecipate e condivise con la cittadinanza e le loro rappresentanze, devono essere coerenti con lo sviluppo programmato ma non possono essere in contrasto con la necessità e il dovere di mantenere le peculiarità paesaggistiche, e naturalistiche e storiche del territorio amministrato. Lo sviluppo imprenditoriale e la relativa offerta di lavoro non può essere strumentalizzato e barattato in alcun modo con i beni paesaggistici, naturalistici e storici presenti. Questi appartengono alla collettività e sono patrimonio inalienabile di tutti e devono essere tutelati, valorizzati e garantiti per le generazioni future.

                                                                                                                                               Giuseppe Miceli

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