LA TRAVERSA DI PONTE BARCA A PATERNO’

Una Zona Umida importante per gli uccelli che migrano fra Africa ed Europa

by Giuseppe Rannisi
1,1K views

Uno splendido esemplare di Pollo sultano

Lungo il fiume Simeto, in territorio di Paternò, si trova una traversa idraulica che sbarra il suo corso: è la Traversa di Ponte Barca. L’opera, realizzata per derivare le acque da accumulare nel serbatoio di Lentini e per fornire acqua per l’agricoltura, ha creato un piccolo invaso là dove prima il Simeto formava delle digitazioni e degli isolotti e anticamente era attraversabile mediante un apposito servizio di barche, da cui il nome. 
 
Una traversa di derivazione viene realizzata per ottenere un livello idrico costante a monte e poter derivare l’acqua indipendentemente dalla variazione di portata del fiume nel tempo e non per creare un accumulo di acqua come comunemente si crede.
 
La bassa profondità delle acque e il continuo accumulo di limo e di sabbia ha consentito l’insediamento della vegetazione palustre che dà un aspetto quasi di naturalità all’area. Sulla sponda destra sono cresciuti estesi tifeti, sulla sponda sinistra canneti molto fitti, nella parte di monte, in cui il fiume si immette nel bacino si è formato, da pochi anni un fitto boschetto di salici e tamerici.
 
L’invaso formato in località Ponte Barca è attualmente visitabile facilmente per mezzo di due stradelle realizzate sugli argini del Simeto, una in sponda sinistra e una in sponda destra della traversa stessa.
 
Imboccando la stradella sita in sponda destra del fiume, dopo circa un centinaio di metri ci si affaccia direttamente sull’acqua e si possono osservare le isole di tifa che caratterizzano l’area. Percorrendo tale stradella a piedi o in macchina si possono osservare tantissime specie di uccelli. Con un binocolo o meglio un cannocchiale si possono effettuare osservazioni ornitologiche molto interessanti.
 
Foto 1 - Panoramica di Ponte Barca dalla sponda destra

La zona umida di Ponte Barca è stata da sempre un’area assai importante per la fauna, e per l’avifauna in particolare. Posta nella valle del Simeto, a ovest dell’Etna, risulta posizionata lungo una delle rotte migratorie utilizzate dagli uccelli in primavera e in autunno, durante i loro spostamenti dall’Africa al nord Europa e viceversa. Essa è inoltre vicina, in linea d’aria, ad altre due zone umide assai importanti quali la Riserva naturale Oasi del Simeto, e il Serbatoio di Lentini, che dalla fine del 1999 è diventato Oasi di protezione della fauna. Il complesso delle tre zone umide risulta uno dei più importanti del meridione d’Italia sotto l’aspetto faunistico  sia per lo svernamento che per la nidificazione e la sosta durante la migrazione degli uccelli, tanto da essere proposto dalla LIPU all’Unione Europea come unica IBA (Important Birds Area) e oggi riconosciuto come Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale per gli Uccelli (ZPS ITA070029 Biviere di Lentini, tratto mediano del Fiume Simeto e area antistante la foce). A Ponte Barca vige anche il divieto di caccia in quanto è stato riconosciuto dall’Assessorato Agricoltura come Oasi di Protezione della caccia ai sensi delle l.r. 33/97.

Foto 2 - Una delle prime garzaie formatesi in Sicilia dal 2007 proprio a Ponte Barca
L’invaso che si era formato appena realizzata la traversa, oltre quaranta anni fa, oggi è parzialmente interrato; in esso affluiscono le acque del Simeto, il quale riceve le acque reflue di molti paesi a monte dell’invaso, fra cui pure quelle della città di Paternò. Addirittura, durante l’estate, quando la portata idrica del fiume Simeto si riduce fortemente fin quasi ad annullarsi, gran parte della portata idrica che arriva all’invaso è costituita da dette acque. Esse raggiungono l’invaso formando diversi piccoli rivoli lungo le cui rive in primavera il Cavaliere d’Italia, la Pettegola, il Piro piro piccolo, il Gambecchio, la Gallinella d’acqua, cercano freneticamente invertebrati, alghe e piante di cui si nutrono. Fra gli uccelli più facilmente osservabili sempre, vi è l’Airone cenerino e la candida Garzetta sempre alla ricerca di pesci di cui la zona umida abbonda o i Cormorani spesso a riposo mentre si asciugano le ali distese. Le sponde del fiume sono molto frequentate dai giovani aironi nati nella Riserva del Simeto o a Lentini e che poi si spostano qui per cercare il cibo. Talvolta si vede “navigare” una piccola testa che emerge dall’acqua, è un serpente d’acqua innocuo per l’uomo, la Natrice, alla ricerca di anfibi o di pesci malati. Durante le notti estive è facile sentire nel cielo il rauco richiamo della Nitticora, un’altra specie di airone, che arriva al lago a cacciare, proveniente dai fitti boschi ripali di salici che esistono ancora lungo il fiume.
 
Foto 3 - Fra le anatre l'Alzavola è la più numerosa
Il Cavaliere d’Italia ha nidificato nel greto del fiume, sui ghiaioni circondati da rivoli, mentre la Folaga e la Gallinella d’acqua nidificano là dove la vegetazione è più intricata, protette dalla Cannuccia di palude. Da qualche anno è arrivato a Ponte Barca anche lo splendido Pollo sultano, il più grande rallide europeo, di un bel colore blu elettrico con lunghe zampe e becco rosso corallo. Questo Uccello estinto nel secolo scorso è ritornato in Sicilia grazie al progetto di reintroduzione condotto dalla LIPU e dall’Istituto Nazionale Fauna Selvatica (INFS oggi ISPRA) finanziato dalla Regione siciliana e dalla Provincia di Catania, e con la collaborazione della Provincia spagnola di Valencia che ha messo a disposizione gli animali riproduttori che sono stati rilasciati nella vicina Riserva Oasi del Simeto e da cui sono arrivati risalendo il fiume. E poi ancora l’Airone guardabuoi, la Garzetta, la Sgarza ciuffetto, la Nitticora hanno formato una delle più importanti garzaie (luogo in cui nidificano collettivamente le specie di Aironi con abitudini coloniali) del meridione d’Italia. Anche la Cicogna bianca ha deciso di fermarsi a nidificare a Ponte Barca su un traliccio dell’energia elettrica costituendo una delle attrattive ornitologiche dell’area: il grande uccello con un’apertura alare di quasi 1,8 m dà spettacolo quando attraversando il lago raggiunge il proprio nido per dare il cambio alla compagna in cova o per portare cibo ai piccoli nati.
 
Foto 4 - La Sgarza ciuffetto è un airone che nidifica in colonia costituendo la garzaia, un condominio di diverse specie insieme all'Airone guardabuoi, alla Nitticora e alla Garzetta.
In autunno arrivano le prime anatre che si fermano per riposarsi, assieme a Folaghe, a Cormorani, a svassi e gabbiani.
 
In primavera Ponte Barca diventa un richiamo irresistibile per tutti quegli uccelli migratori che decidono di risalire lungo la Sicilia orientale utilizzando la valle del Simeto: dai Falchi di palude, alle anatre, ai limicoli, ai grandi trampolieri fra cui la rara Cicogna nera, è un continuo via vai di uccelli grandi e piccoli grazie alle grandi risorse alimentari offerte da questo invaso. La bassa profondità dell’acqua assicura una grande produttività di biomassa animale e vegetale che poi sotto forma di alimentazione fornisce a questi uccelli l’energia necessaria per proseguire il lungo viaggio verso i quartieri di nidificazione o di svernamento.
Foto 5 - Una delle visite guidate dalla Lipu di Catania
Con un progetto avviato nel 2024 dal Comune di Paternò verranno realizzate opere per migliorare le condizioni di sosta e di nidificazione degli uccelli e degli anfibi, per realizzare piccole strutture per l’osservazione degli uccelli, per l’attivazione di una fruizione controllata e per avviare un progetto di monitoraggio civico al fine di migliorare la conoscenza e la consapevolezza dei cittadini per tutelare un bene ambientale così grande e renderlo a disposizione della collettività ed un’attrazione turistica importante per la città di Paternò.
 

Leave a Comment

Articoli correlati