NELLA COSTA IBLEA UN ESEMPIO TANGIBILE DELLA RICCHEZZA FLORISTICA SICILIANA

La spina santa insulare e il sommacco cinquefogliato: due meraviglie della natura mediterranea

by Antonino Cataudella
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Per meglio cogliere il valore paesaggistico, tassonomico e fitogeografico delle rarità della flora mediterranea, dobbiamo farci trasportare dalla curiosità ed assumere un atteggiamento di stupore e di meraviglia. In caso contrario, pensando di conoscere tutto, quello che dovrebbe meravigliarci viene vissuto con passività e senza emozioni. 

Lungo la costa iblea troviamo formazioni vegetali di notevole interesse botanico, che contribuiscono alla ricchezza floristica del bacino del mediterraneo. 

La penisola italiana, come è noto, è posizionata al centro del bacino del Mediterraneo ed è considerata una delle 34 aree chiave per la conservazione della biodiversità. 

Il bacino del Mediterraneo rappresenta il principale centro di diversità floristica dell’intera Europa con oltre 25.000 entità, di cui più del 60% endemiche.

L’Italia, grazie all’eccezionale eterogeneità del territorio, all’estrema variabilità di fattori climatici, geologici, pedologici, orografici e paleogeografici ed alla millenaria attività dell’uomo, detiene il primato di specie vegetali censite sul territorio nazionale a livello europeo, con 8.195 specie, di cui 1.708 (20,8% del totale) risultano endemiche.  

Foto 1 - Rhus pentaphilla (Jacq.) Desf. Foce del Fiume Irminio

Fra tutte le tante piante presenti lungo la fascia costiera iblea, da Donnalucata a Marina di Ragusa, ho ritenuto interessante concentrare la mia osservazione su due di esse, con caratteri di singolarità, spesso poco conosciute: Rhus pentaphylla (Jacq.) Desf. e Lycium intricatum Boiss., considerando prioritariamente il sito di Natura 2000 Foce del Fiume Irminio (ITA080001) – Zona Speciale di Conservazione, nel territorio dei Comuni di Ragusa e Scicli. 

Natura 2000, istituita con la Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, è il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Il Sito sopra indicato, suddiviso in 9 habitat, conserva una macchia foresta a Ginepro coccolone e Lentisco su cordoni dunali, una eccezionale testimonianza del paesaggio delle coste sabbiose della Sicilia meridionale. Possiede, inoltre, valori che ne impongono la conservazione perché, fra l’altro, costituisce l’optimum tra gli habitat per specie rare o singolari da conservare per il mantenimento della biodiversità: Juniperus oxycedrus subsp. macrocarpa (Sm.) Ball, Lycium intricatum Boiss., Asparagus horridus L., Launaea fragilis (Asso) Pau, Ephedra fragilis Desf., Retama raetam subsp. gussonei (Webb) Greuter, Phillyrea latifolia L., Rhus tripartita (Ucria) Grande, Rhus pentaphylla (Jacq.) Desf.

Foto 2 - Ramificazione del Sommacco cinquefogliato

La spina santa insulare – Lycium intricatum Boiss.

La spina santa insulare è una tipica pianta rupicola o sub rupicola, che vive nelle aree rocciose con clima temperato semi-arido e secco, con luce solare intensa. Sopporta la siccità e la salinità, adattandosi a tutti i tipi di terreno. È una solanacea legnosa a portamento fruticoso che può raggiungere 2 m di altezza, con rami tortuosi, compatti e ricchi di spine e corteccia chiara. Le foglie di forma oblanceolato – spatolate sono riunite a mazzetti e sono brevemente picciolate e di colore verde glauco. I fiori ermafroditi sono ascellari pentameri di colore viola o porpora. Fiorisce da marzo ad ottobre. Il frutto è una bacca globosa rossa o nera. 

È una pianta diffusa nell’estremo sud dell’Europa, da Creta al Portogallo (anche nelle Baleari e nelle Canarie), nell’Africa settentrionale e nell’Asia sud-occidentale. Molto diffusa nella costa meridionale della Spagna nelle province di Alicante, Murcia e Almeria. In Italia, secondo Sandro Pignatti, la troviamo in Calabria, Sicilia e nelle Isole di Linosa e Lampedusa, mentre, secondo Adriano Fiore (1926), il suo areale in Sicilia è limitato ed è circoscritto lungo la costa rocciosa del demanio marittimo tra Donnalucata (C.da Timperosse) e la Riserva del Fiume Irminio (sito Natura 2000), come riportato da Giuseppe Maugeri e Salvatore Leonardi. 

Foto 3 - Cespuglio di spina santa

In un altro contributo scientifico del 1976 relativo alla macchia mediterranea sulle dune costiere della Sicilia meridionale, Salvatore Leonardi, Giuseppe Maugeri ed Emilia Poli, testimoniano che “l’aspetto iniziale della macchia, quello più prossimo alla vegetazione arenicola, è costituito da aggruppamenti a Ginepro ricchi di entità dell’Ammophilion, […]. L’ulteriore evoluzione porta all’insediamento di Asparagus horridus L. e di Lycium intricatum Boiss.”, che come detto in premessa, contribuiscono entrambe a determinare l’optimum tra gli habitat del sito, per specie rare o peculiari, assolutamente da conservare

Foto 4 - Rametto di Lycium intricatum Boiss

Il Sommacco cinquefogliato, Rhus pentaphylla (Jacq.) Desf.,

Il Sommacco cinquefogliato predilige gli habitat termo-mediterranei (macchie ad olivastro), in terreni incolti che si trovano lungo la fascia da 0 a 600 metri s.l.m. Si associa con altre specie della macchia mediterranea, resistenti all’aridità. È una anacardiacea cespugliosa sempreverde con chioma globosa impenetrabile, di altezza da un metro a 5 metri, ricca di spine ridotte ed una corteccia grigia. La peculiarità di questa pianta è di avere foglie ispide, opposte di colore verde chiaro, digitate con tre – cinque segmenti lineari-spatolati di dimensione 3-4 x 10-20 mm, con margine intero e tre – cinque dentelli all’apice. Fiori ermafroditi (monoici/dioici) riuniti in pannocchie. Il frutto è una drupa subsferica con tre turbercoli all’apice. 

Molto simile, ma meno rara nel nostro territorio, è la Rhus tripartita (Ucria) Grande, maggiormente presente, anche se in modo discontinuo, nella parte litoranea alta in associazione con olivastro, carrubo, lentisco, palma nana etc., e si differenzia per avere getti giovani con corteccia bruna-lucida e principalmente foglie esclusivamente a tre segmenti obovato-lanceolati dentellati all’apice in modo irregolare. 

Foto 5 - Fiore di Lycium intricatum Boiss

Il Sommacco cinquefogliato, nel 1919, è stata censita da Giacomo Albo ed è diffuso dal Nordafrica alla costa Iblea, unica stazione in Europa. 

Pertanto la Sicilia si pone come punto d’incontro tra specie centroeuropee, orientali, occidentali e nordafricane. Le zone costiere meridionali presentano le uniche stazioni europee di specie a prevalente distribuzione Saharo-Sindica quali, appunto la Rhus pentaphylla (Jacq.) Desf.

L’unico esemplare che io conosco si trova in c.da Torre Giardinelli, in territorio di Scicli,  in un’area soggetta a tutela nel perimetro della Riserva Naturale Macchia Foresta del Fiume Irminio e sito  Natura 2000.

Tuttavia, secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), è una specie a minor rischio (LC, Least Concern) di estinzione. 

Di questa pianta rara ho un ricordo particolare, quando agli inizi degli anni 90’ il Prof. Giuseppe Maugeri, componente del Consiglio Provinciale Scientifico, ne parlava spesso con grande risalto, evidenziandone la rarità. Questi ricordi e la curiosità, mi danno il piacere di meravigliarmi ed incantarmi difronte a questa unicità, sentimenti questi necessari per apprezzare le piante rare della flora mediterranea.

Nella foto di copertina: un particolare del Sommacco cinquefogliato

Riferimenti bibliografici

GIACOMO ALBO, La vita delle piante vascolari nella Sicilia Meridionale-Orientale – parte I, Flora,
Ragusa, Tip. Salvatore Piccitto, 1919.
GIUSEPPE MAUGERI E SALVATORE LEONARDI, Esempio di macchia a Ginepro e Lentisco nella Sicilia
meridionale, Archivio Botanico e Biogeografico, 1974, Vol. I, 4a serie Vol. XX, fascicolo I-II,
pagg. 53-54).
SALVATORE LEONARDI, GIUSEPPE MAUGERI ED EMILIA POLI, La macchia mediterranea sulle dune
costiere della Sicilia meridionale, Archivio Botanico e Biogeografico, 1976, Vol. III, 5a serie Vol.
XX, fascicolo III, pag. 4).
SANDRO PIGNATTI, Flora d’Italia, Bologna, Edagricole, 1982.
INGRID E PETER SCHӦNFELDER, La flora mediterranea, Ist. De Agostini, Novara, 1996, pg. 140 e pag.
210.
ANTONINO CATAUDELLA, Meraviglie arboree negli iblei, Provincia regionale di Ragusa, 2008, pagg.
49-51 e pag. 186.
AA.VV., Lista rossa della flora italiana1. POLICY SPECIES e altre specie minacciate, Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare – Federparchi. IUNC, 2013.
AA.VV., Lista rossa della flora italiana – 2. ENDEMITI e altre specie minacciate, Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare – Federparchi. IUNC, 2013.
Sicilia in Rete – www.lasiciliainrete.it, Foce del Fiume Irminio – sito: ZSC – Zona Speciale di
Conservazione.

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