IL MEGALITISMO NEL MEDITERRANEO DURANTE L’ETA’ DEL BRONZO

Gli Stonehenge in Sicilia

by Francesca Mercadante
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Tutte le volte che si introduce l’argomento megalitico, l’opinione comune ricorrere alla indicazione visiva di Stonehenge, il monumento megalitico per antonomasia, ovvero megaliti/blocchi litici di grandi dimensioni eretti con perizia ingegneristica, con significato cultuale archeo-astronomico. 

Nell’uso comune questa è la massima informazione riconosciuta e ciò basta ed esaurisce l’argomento.   

Niente di più superficiale ed errato. 

La materia megalitica è vasta è complessa nelle sue forme morfologiche e simboliche, con una dinamicità, nei tempi e nei luoghi in cui questa si rinviene, dal V Millennio all’età del Ferro.

Di fatto non vi è opera megalitica uguale all’altra, sebbene talune possano sembrare simili sono il risultato di adattamenti territoriali, contaminate da credi, usi, tradizioni, in diversi momenti cronologici di popoli che utilizzano uno stesso alfabeto costruttivo: l’Architettura megalitica(Fg.1)

Fig. 1 - Cromlech di Stonehenge (GB)- Menhir di Carnac (FR) III/II Millennio a. C.

Il principio costruttivo è dato da un contenitore, intendendo per contenitore tutto ciò che possa avere due lati e una copertura, ovvero un Trilite, associato al significato di monumento sepolcrale  comunemente designato come  dolmen.

La elaborazione del “contenitore”, realizzato con Tecnica Megalitica o Ciclopica (la Tecnica Megalitica consiste nell’erigere monumenti con singole ma poderose lastre litiche, la Tecnica Ciclopica nel costruire poderosi monumenti associando grossi blocchi litici), dà il risultato di costruzioni in elevato, singoli o composti appartenenti o ai dolmens o ai tumuli dolmenici e a tutte quelle altre forme non funerarie corrispondenti. Il denominatore comune, come fattore “cultuale/rituale”resta però quello funerario e si esprime principalmente attraverso l’orientamento archeo-astronomico del monumento, associato alla scelta ambientale/paesaggistico di acculturazione dei substrati delle popolazione con cui viene a contatto.

Il Megalitismo consiste in quel processo cultuale/culturale che si esprime attraverso la realizzazione di Opere progettate con dettati matematici, fisici, astronomici, che appartengono al Sistema costruttivo Trilitico, che ha nel:  Dolmen, (due ortostati infissi verticalmente nel terreno con una lastra o piattabanda a copertura, nel: Tumulo, (dolmen complesso a corridoio, coperto da pietrame fino ad ottenere una collinetta), nel Cromlech (poderose lastre verticalizzate poste a cerchio)  e nel  Menhir (blocco litico di notevoli dimensioni e altezza verticalizzato  e infisso nel terreno) i dettami proprio dell’Architettura Megalitica. Da tali tipologie avvengono le diversificazioni. 

Il Costruire monumenti funerari che utilizzando la Tecnica megalitica/ciclopica deve tener conto di fattori concatenati riassumibili in:

– la scelta di uno spazio paesaggistico che abbia una forte caratterizzazione simbolica e/o sacra;

– uno spazio paesaggistico simbolico /sacro che abbiano uno stretto legame con fasi astronomiche

  Così il monumento realizzato, nello spazio Paesaggistico/Sacro/Astronomico, oltre la Tecnica, (equilibrio fisico a restare eretto), rispecchia le intrinseche motivazioni Simboliche della sua edificazione, (contatto fra il terreno e il Divino), unendo il sopravvivere terreno, degli uomini al Tempo.

L’Opera Architettonica Megalitica è la espressione di appartenenza della Comunità, alla memoria dell’antenato per cui fu eretto il monumento  e con il quale si identifica, attraverso la celebrazione di riti nell’Opera stessa. (Fg.2)

Fig. 2 - Malta Tempio di Mnajdra, IV Millennio a.C., solstizio d'inverno

La Costruzione megalitica è opera corale complessa, nella quale è possibile rilevare una scrittura, dove leggere intenti, propositi, credi, azioni, culture dei popoli che con essa si sono espresse. Allo stesso e identico modo con il quale l’Uomo moderno si identifica al suo corrispondente edificio Sacro. 

Ne sono testimonianza i Segni/Decori, apposti sui monumenti megalitici, in una diretta espressione non verbale del Linguaggio Megalitico. (Fg.3)

Fig. 3 - Corridoio dolmenico del Tumulo/Cairn Isola di Gavr'inis Bretagna Francia

La visione chiara, di origine e sviluppo tra il V e III Millennio del megalitismo, in una parte dei territori europei di Ovest, da Nord a Sud della così detta facciata atlantica, fino alle coste e Isole del Mediterraneo occidentale, resta però deficitaria, alle stesse cronologie, per territori appartenenti al Mediterraneo orientale, mancanti di un indirizzo di conoscenza specifico unitario della Tipologia di costruzione e della sua Tecnica costruttiva. Non così però per i territori interni dei paesi Nord Orientali (Israele, Turchia, Bulgaria, Romania) dove studi recenti hanno individuato un patrimonio megalitico diversificato per aspetti e cronologie.

Nei territori ad Ovest del Mediterraneo, coste del Mar Tirreno, il Mar di Sicilia e il Mar Adriatico, il fenomeno della costruzione con megaliti ad uso funerario, con i grandi tumuli dolmenici, appare ufficialmente nel Bronzo antico e si protrae fino e alla prima età del Ferro, 700 a.C., con diffusione in tutte le isole, Baleari, Sardegna, Corsica, Malta, Pantelleria, Lampedusa, Penisola salentina Sicilia, associato talvolta anche alla presenza del Bicchiere Campaniforme.

In Italia il dibattito sul Megalitismo non ha trovato spazi adeguati e la Sicilia ha seguito, negli anni passati, stessa sorte di disattenzione. Taluni archeologi, seguendo la scuola inglese dei grandi monumenti megalitici, hanno indirizzato le convinzioni che non fosse intervenuto il fenomeno megalitico nell’Isola, ma soprattutto che questo, qualora presente, fosse di tipo minoritario, dunque trascurabile.

Di fatto, in Sicilia, solo da poco tempo si incomincia a fare ordine sulla conoscenza delle Architetture megalitiche, con diversi gradi di difficoltà e di riconoscibilità.   

E’ grazie alla scoperta del più grande insediamento megalitico del Mediterraneo,  il sito costiero a megaliti di Pietra Tara a Monte Gallo, Palermo, che con 50.000mq di costruito, risulta essere l’unico sito in Sicilia, con costruzioni megalitico/ciclopiche, ancora integro, con blocchi carbonatici di frana, adattati a megaliti e/o menhir/totem. (Fg. 4)

  Suddiviso in una Zona Bassa, prossima alla costa e una Zona Alta, fin sotto la falesia del Monte, presenta una architettura funeraria diffusa e connessa con i rilevati capannicoli, con dolmens, ipogei dolmenici, capanne, menhir, aree cultuali, sconosciuto fino al 2004, ha permesso, attraverso 20 anni di  ricerche con metodologie geo-archeologiche e multidisciplinari,  la pubblicazione del Codice Morfologico Megalitico della Sicilia (F. Mercadante 2020), come censimento e riconoscimento delle strutture megalitiche presenti alle diverse facies e cronologie in Sicilia.  Una prima datazione calibrata del Sito è stata effettuata tramite un frammento di Patella ferruginea proveniente dall’Ipogeo del Megalite di Tara II, (di riferimento ad uno tsunami intercorso nell’areale a fine Bronzo), (cal. al C14, 3183 BP 1233 BC – Bronzo finale), tramite un frammento di Patella ferruginea proveniente dall’Ipogeo del Megalite di Tara II. 

(Vedere vari lavori in Academia_edu: Il Sito costiero a megaliti di Pietra Tara Palermo, e Atti del Convegno Internazionale La Sicilia e il Megalitismo  durante il III e II Millennio a.C.).  

Fig.4 - Il sito costiero a megaliti di Pietra Tara. La Zona Bassa

 Nel luglio 2023 un incendio disastroso ha azzerato la vegetazione del Monte Gallo lasciando il Sito spoglio. È stato effettuato un rilievo con drone dell’intero Sito, dal quale è emerso la reale consistenza della Zona Alta, il cui 70% restava inesplorato, poiché sotto copertura boschiva.   

Sono state identificate nuove Zone e osservati dettagli in tutto l’areale, prima non conosciuti. 

 La nuova zonizzazione del sito comprende: 

 Zona A (Alta) 1 – acropoli; 2 – terrazzi agglutinanti (età?); 3 – antichi terrazzi sotto frane;

 Zona B (Bassa) 4 – la zona costiera con 7 megaliti e capanne; 5 – la zona ellenistica (romana – punica); 6 – Ambito esteso di Tara II; 7 – Terrazze agricole del XVII – XIX secolo – piccole torrette del XVII-XIX secolo.  La Zona Alta, la cui individuazione della così detta Acropoli Sacra/Sistema di Culto/Santuario Rupestre, ancora integra nelle sue porzioni, resta il cardine dell’intero Sito.

Fig.5 - L'Acropoli Sacra/Sistema di Culto/Santuario Rupestre megalitico del sito di Pietra Tara

Il fenomeno megalitico siciliano resta di difficile e immediata comprensione, nella maggior parte dei casi, la forma megalitica è il risultato di adattamenti alle condizioni morfologiche e litiche dei diversi luoghi e delle diverse facies. La sua espressione, in sintesi è valutabile in tre grandi Macro aree con caratteristiche e datazioni proprie, una prima ad Ovest, nelle zone del Fiume Bèlice, una seconda ad Est, individuabile al centro tra il fiume Platani e fino al tavolato degli iblei, una terza a Nord, individuabile nei siti costieri dei rilievi carbonatici tirreni.

Fig.6 - Suddivisione delle tre Macro Aree megalitiche della Sicilia (F. Mercadante 2020)

Bibliografia

BELLUARDO, S., CIAVORELLA, G., (1990) Alla ricerca della grande Dea. L’architettura 

      preistorica rupestre negli Iblei tra arte e religione. Ed. Il Giornale di Scicli. Modica

CICILLONI, R., (2018) Il megalitismo preistorico nelle isole del Mediterraneo occidentale  

     tra gli studi di Giovanni Lilliu e le nuove ricerche. Università di Cagliari.

MERCADANTE, F., (2016) Santuari rupestri siciliani, Santuari rupestri iberici… stessa 

     faccia stessa razza? 3° Cong. Inter. Santuari, Cultura, Arte, Pellegrinaggi, Rogazioni, 

     Paesaggi e Persone, Valcamonica (Italia), 9-13 luglio 2016, in BCSP Bollettino del Centro 

     Camuno di Studi Preistorici – vol. 42, pp. 41-65.

MERCADANTE, F., (2018) The anthropomorphicbmonolithis of Pietra Tara. Capo Gallo  

     Palermo Sicily Italy. New iconographic characteristics of the Mother Goddess, halfway 

    through the II Millennium in th Mediterranean.In20th International Rock Art Congress 

    INFRAO. Standing on the shoulders of gigants, Valcamonica Italy. 2018

MERCADANTE, F., (2019) Il sito costiero a megaliti di Pietra Tara a Monte Gallo 

   (Palermo- Sicilia- Italia). Nuovo sito megalitico nel Mediterraneo. International Meeting: 

   Megaliths of the World 2019, Les Lucs sur Boulogne, France.

MERCADANTE F. (2020) La Sicilia e il Megalitismo. Codice Morfologico Megalitico 

    Siciliano. Ministero Beni Culturali  & Assessorato Beni Culturali Regione Siciliana.

TUSA, S., (2013) Apparti megalitici nelle Architetture funeraria e abitative della preistoria 

   siciliana, in From cave to dolmen. Ritual and symbolic aspects in the prehistory between 

   Sciacca, Sicily and the central Mediterranean, pp. 247-256. 

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Nella foto di copertina: Dolmen Sito di Pietra Tara Sicilia (IT) – Tumulo/Cairn Isola di Gavr’inis Bretagna (FR) 

II millennio a.C.

IV Millennio a. C.

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