COME NASCE LA VITA SULL’ETNA

Sulle colate del vulcano il ciclo della vita riparte da zero: ecco cosa sono le successioni primarie.

by Giulio Russo
620 views
Etna colata del 17 febbraio 2025

 Sul vulcano attivo più alto d’Europa, nuove forme di vita si fanno strada tra le colate laviche in pochi anni. L’Etna, con la sua attività quasi continua, offre un laboratorio a cielo aperto unico per osservare le successioni primarie, processi ecologici tramite cui la natura riconquista ambienti che, all’inizio, sembrano del tutto inospitali. 

 

Lava che abbatte degli alberi
Fig. 1 - Lava che abbatte degli alberi

Cosa sono le successioni primarie? 

Le successioni primarie sono processi graduali e ordinati con cui un ecosistema si forma su un terreno nuovo, dove prima non esisteva alcuna forma di vita. Questo succede, ad esempio, su superfici laviche appena solidificate, su ghiacciai ritirati o dune sabbiose. A differenza delle successioni secondarie (che avvengono in ambienti già colonizzati e poi disturbati). 

L’Etna: un laboratorio naturale 

Con oltre 3000 metri di altitudine e un’attività eruttiva documentata da più di duemila anni, l’Etna ospita colate laviche di ogni età: dalle recenti distese degli ultimi anni, fino a quelle più antiche, ormai ricoperte da boschi maturi. Questo mosaico temporale consente ai ricercatori di studiare l’evoluzione della vita nel tempo, osservando passo dopo passo come una roccia sterile si trasforma in un ecosistema completo. 

Vista aerea della colata
Fig. 2 - Vista aerea del flusso lavico

I primi colonizzatori: i pionieri 

Sulle lave giovani, la prima forma di vita che compare è spesso invisibile a occhio nudo: licheni, cianobatteri e alghe microscopiche. Questi pionieri riescono a sopravvivere in condizioni estreme come escursioni termiche elevate, assenza di suolo, forte vento, scarsa 

umidità. Ma sono fondamentali perché iniziano a frantumare la roccia, trattenere acqua e polveri per poi creare le basi del primo suolo

Uno dei licheni più comuni sull’Etna è lol Stereocaulon vesuvianum, che si attacca tenacemente alla lava e rilascia acidi in grado di degradarla chimicamente. Questi pionieri avviano la pedogenesi ovvero la formazione del suolo. 

Dopo i licheni: muschi, felci e piccoli fiori 

Con il passare degli anni il suolo si arricchisce. Arrivano i muschi (briofite), che trattengono ancora più umidità, e poi le prime piante erbacee. Segue l’arrivo di felci (pteridofite) e di piccoli cespugli. 

Nel giro di 20-40 anni si crea un microambiente più stabile: compaiono i primi insetti, lombrichi, uccelli in cerca di rifugi e conseguentemente semi da disperdere. Inizia così un lento processo che può durare persino secoli, ma che trasforma completamente il paesaggio. 

 

Colata che si infrange su degli alberi
Fig. 3 - Colata che si infrange su degli alberi

Verso il bosco: le fasi mature della successione 

Le successioni primarie non si fermano fino al raggiungimento di una comunità vegetale complessa. Dopo circa un secolo, laddove prima si trovava solo lava, può sorgere un bosco di betulle, castagni e querce. Sull’Etna, le lave più antiche ospitano foreste con la Betula aetnensis, endemica del vulcano, che rappresenta un importante indicatore di fasi avanzate della successione. 

Con il tempo si stabilisce un vero e proprio ecosistema stabile (detto “climax”), con catene alimentari strutturate, suolo ricco e biodiversità elevata. È un processo lento ma inesorabile, che può essere improvvisamente interrotto da una nuova eruzione…per poi ricominciare da capo. 

Perché le successioni primarie sono importanti? 

Oltre al loro valore ecologico, le successioni primarie dell’Etna offrono spunti fondamentali per la ricerca scientifica. Permettono di capire come si formano gli ecosistemi, come le specie si adattano a condizioni estreme e quali meccanismi rendono un ambiente resiliente. 

Sono anche importanti per la conservazione della biodiversità: molte delle specie che colonizzano le lave sono endemiche della Sicilia e in alcuni casi esclusive dell’Etna. Proteggere questi habitat significa tutelare un patrimonio unico a livello mondiale. 

 

Colata con nuvole sullo sfondo
Fig. 4 - Vista della colata col nuvole sullo sfondo

Visitare l’Etna con occhi nuovi 

Quando si cammina sull’Etna, spesso l’occhio va ai crateri, alle colate o ai paesaggi lunari. Ma se si guarda con attenzione, tra le rocce nere crescono piccole meraviglie. Ogni pianta, insetto, granello di suolo racconta una storia di colonizzazione, di resistenza e di rinascita

Osservare le successioni primarie non è solo appannaggio dell’ecologia: è comprendere il legame profondo tra distruzione e vita, tra fuoco e rinascita. E l’Etna, con la sua energia impetuosa e la sua natura instancabile, ce lo ricorda ogni giorno. 

In copertina: fronte lavico in avanzamento

Leave a Comment

Articoli correlati